Come Aboubakar Soumahoro ha organizzato un summit alternativo Italia-Africa per rafforzare la sua presenza politica.
Aboubakar Soumahoro, l’ex paladino dei migranti, ha recentemente catturato l’attenzione organizzando un evento alternativo al summit Italia-Africa ufficiale. Questo gesto è stato interpretato come un tentativo di Soumahoro di mantenere alta la propria visibilità, soprattutto dopo essere stato “cacciato” dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra a seguito di uno scandalo.
La genesi del “controvertice” Italia-Africa
Mentre a Roma si svolgeva l’incontro ufficiale con i rappresentanti di 41 Paesi africani, inclusi 25 tra capi di Stato e di governo, Soumahoro non ha perso l’opportunità di far sentire la sua voce. Ha così organizzato il “Vertice popolare Italia-Africa” in una sala della capitale, un evento che si proponeva come alternativa alla riunione ufficiale. Questa mossa di Soumahoro è chiaramente un tentativo di rimanere una figura centrale nel dibattito su Africa e immigrazione in Italia, soprattutto in un momento in cui la sua presenza politica è sotto scrutinio.
Soumahoro ha dichiarato di aver elaborato un documento in dieci punti insieme alla comunità afro-italiani e degli afrodiscendenti. Questo documento, secondo le sue parole, sarà consegnato direttamente al presidente del Consiglio, come gesto simbolico dell’importanza del dialogo tra Italia e Africa.
Critiche e contraddizioni nel discorso di Soumahoro
Una delle critiche principali di Soumahoro riguarda l’assenza dei Paesi dell’Africa subsahariana dal vertice ufficiale. Tuttavia, la lista dei partecipanti includeva nazioni come Ciad, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Etiopia, Gambia, Somalia e Senegal, mettendo in discussione la validità della sua osservazione. Inoltre, Soumahoro ha espresso la necessità di chiarimenti da parte di Giorgia Meloni su come il suo progetto si coniugherà con iniziative esistenti come il Global Gateway Investment dell’Unione europea.
In risposta alle osservazioni, un portavoce della Commissione ha sottolineato che il Piano Mattei è in linea con il piano di investimenti Global Gateway in Africa, mostrando così che esiste già un’intersezione tra le iniziative italiane e quelle europee in Africa.
L’azione sottolinea la sua determinazione a rimanere una figura rilevante nel dibattito politico, specialmente in relazione alle questioni africane. Tuttavia, le sue critiche e osservazioni sembrano soffrire di una certa mancanza di informazioni aggiornate e complete, gettando ombre sulla legittimità e l’efficacia del suo “controvertice”.
